Il mesotelioma pleurico maligno è tumore relativamente raro a carico della pleura, la sottile membrana che riveste i polmoni.
Chi è a rischio

L'insorgenza del mesotelioma è correlata all'esposizione alla fibra di
amianto. Molte persone vi sono state esposte nella vita lavorativa. Trattasi di fibre estremamente sottili (mille piu piccole di un capello umano) che inalate possono provocare il tumore. In passato l’amianto era un materiale impiegato comunemente grazie al suo elevato potere isolante. Gli operai che sono stati a contatto con tale sostanza (costruttori di veicoli e di navi, gli idraulici, gli installatori di impianti a gas, gli elettricisti, gli operai del settore edile) sono considerate persone a rischio. Anche le persone che vivono a contatto con i lavoratori esposti sono essi stessi a rischio. Il picco di incidenza di questa malattia in Italia è previsto tra il 2010 e il 2020, poichè il tempo che può intercorrere tra l’esposizione all’amianto e lo sviluppo della malattia è infatti molto lungo, dell’ordine di 20-40 anni. Va tuttavia precisato che l’essere stati esposti a tale sostanza non significa necessariamente sviluppare la patologia così come, d’altro canto, la mancata esposizione non comporta la certezza di non sviluppare mai tale forma tumorale. In Italia si verificano 3,4 casi di mesotelioma ogni 100.000 uomini (1.1 caso su 100.000 donne). L'utilizzo dell'amianto è stato messo al bando in Italia dalla Legge.
Sintomi del mesotelioma pleurico

La diagnosi di mesotelioma pleurico è una diagnosi di solito tardiva ovvero la malattia, nella maggior parte dei casi, è già in fase avanzata. I sintomi infatti non sono specifici e spesso vengono interpretati come espressione di altre malattie. I sintomi precoci possono comprendere il dolore ad un solo lato del torace associato a fiato corto, per arrivare a sintomi più tardivi quali la tosse, febbre, perdita di peso, inappetenza e debolezza muscolare.
Diagnosi

Non esistono programmi di screening per questa malattia. Una visita dal proprio Medico di famiglia è il primo passo verso la diagnosi di questa malattia o da uno specialista che possa mettere in relazione i sintomi riferiti con una eventuale esposizione all'amianto.
Non ci sono, al momento, esami del sangue che consentano di fare diagnosi di mesotelioma pleurico.
Rx torace: può mostrare (non sempre) inspessimento pleurico e veramento pleurico.
la TAC del torace: permette di diagnosticare l'inspessimento pleurico, l'estensione della malattia e il coinvolgimento degli organi circostanti.
la PET: fornisce dati meno accurati ma trova utilità per verificare l'eventuale estensione della malattia ai linfonodi mediastinici.
la toracentesi: puntura del cavo pleurico a scopo evacuativo e diagnostico (il liquido raccolto viene esaminato per ricerca di cellule maligne.

Biopsia pleurica è la metodica più efficace per la diagnosi di mesotelioma pleurica. Essa può essere effettuata con ago, sotto visione TAC. Inoltre, la biopsia della pleura può essere effettuata anche mediante Video-toracoscopia (inserimento di una sonda con telecamera nel torace mediante due o tre piccoli accessi) che consente il prelievo di una adeguata quantità di tessuto patologico sotto guida visiva che successivamente sarà valutato al microscopio dal medico anatomopatologo.
Tipologie di mesotelioma pleurico
Il medico anatomopatologo ci dirà anche il tipo di mesotelioma. Ne esistono infatti tre tipi (o istotipi) che si differenziano tra loro per gli aspetti delle cellule che li compongono: il mesotelioma epitelioide (più comune e con decorso più favorevole), il mesotelioma sarcomatoide e il mesotelioma misto o bifasico
Stadiazione
Tutte queste indagini consentono di valutare il grado di diffusione del tumore all’interno del torace, il coinvolgimento delle strutture circostanti: in base a questi criteri il mesotelioma può essere classificato in quattro stadi (I-IV), progressivamente più estesi. Stabilito lo stadio del tumore si programma il percorso di cura più idoneo per il paziente. Tale percorso deve essere valutato in centri con esperienza di trattamento della malattia.
Trattamento
La scelta del percorso terapeutico viene fatta dal medico in base a diversi fattori quali condizioni generali di salute, età, patologie concomitanti, funzionalità respiratoria, pregressi trattamenti e in base al grado di estensione della malattia.Ogni singolo caso è diverso dall'altro e il percorso terapeutico è complesso e dettato da tutti questi fattori. Ecco perchè è opportuno rivolgersi a centri o medici specialisti con esperienza nel settore.
Il mesotelioma pleurico può essere trattato con la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia in combinazione tra di loro, se ne sussiste la fattibilità. Si tratta di cure tutte di un certo spessore per pazienti selezionati.
I migliori risultati in termini di sopravvivenza si sono ottenuti medianti trattamento multimodale ovvero prevedono un trattamento chemioterapico seguito dal trattamento chirurgico e da radioterapia, qualora le condizioni del paziente e lo stadio della malattia lo consentano. Per i pazienti che non possono giovarsi di questi trattamenti sarà utile un intervento a titolo palliativo ovvero mirato alla riduzione dei sintomi.
Chemioterapia: può essere somministrata prima dell’intervento chirurgico con l’intento di renderlo più agevole, o dopo con lo scopo di consolidarne i risultati.
Rappresenta invece il solo trattamento quando il paziente sia giudicato non operabile. I farmaci più comunemente utilizzati sono il cisplatino ed il pemetrexed, farmaci che hanno dimostrato una maggiore efficacia. Sono previste in genere quattro o sei somministrazioni endovenose di tali farmaci, ripetute ogni tre settimane ed intervallate da periodiche rivalutazioni radiologiche che consentono di valutare la risposta.
Trattamento chirurgico
In presenza di una malattia asportabile chirurgicamente (stadi precoci) sono 2 le tecniche chrirugiche utilizzate: la pleurectomia/decorticazione (prevede la rimozione della massa tumorale e di tutta la pleura interessata da malattia), e la pneumonectomia extra-pleurica (intervento più impegnativo, che comporta l’asportazione del polmone oltre che di altre strutture toraciche. La scelta dipende dallo stadio della malattia: di norma, ove possibile, alla pleuro-pneumonectomia extra-pleurica.
L’opzione chirurgica non viene considerata se il paziente si presenta in condizioni generali non ottimali, la malattia sia molto estesa (stadio IV) e per l’istotipo sarcomatoide.
Radioterapia: può essere somministrata prima o dopo la chirurgia in associazione o meno con la chemioterapia. L’estensione del campo di trattamento, nonché il dosaggio delle radiazioni sono a discrezione del medico radioterapista ed in relazione alle condizioni del paziente e ai risultati ottenuti con l’intervento. Può anche essere somministrata da sola in caso il paziente non sia operabile.
Trattamenti innovativi che prevedano nuovi farmaci biologici e chemioterapici o altre metodiche sono attualmente in corso di studio.
Cosa facciamo
Il caso clinico, dopo aver visitato il paziente e raccolta tutta la storia viene discusso collegialmente con diverse figure specialistiche (Chirurgo toracico, oncologo, pneumologo, radioterapista, anestesista e anatomopatologo) e procediamo, in assenza di diagnosi certa, in prima istanza a formulare la diagnosi di certezza (video-toracoscopia diagnostica: tempi di attesa: 7 giorni). In seconda istanza procediamo al trattamento multimodale (chemioterapia seguita da intervento chirurgico seguito da radioterapia) se il paziente è idoneo ad affrontarlo. In caso il paziente fosse ritenuto non idoneo per condizioni cliniche o per stadio sarà indirizzato a trattamenti monomodali (chemioterapia e/o radioterpia) oppure a trattamenti palliativi (asportazione del versamento pleurico, pleurodesi chimica [iniezione nel cavo pleurico di talco sterile, sostanza che potrebbe consentire una riduzione del versamento stesso, con miglioramento della sintomatologia.
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